L’avvicinarsi della festività della Santa Pasqua suscita negli ospiti sentimenti di forte commozione e di condivisione nel gruppo.
Il lavoro dell’equipe, in questo periodo particolare, non può che “accompagnare” i nostri ospiti in questo cammino. A tale proposito, la vita nella comunità residenziale non comporta la perdita di credenze, rituali e di sentimenti significativi per i pazienti ma, in essa, trovano continuità.
La rappresentazione sulla Santa Pasqua, è stata sviluppata su tre importanti dimensioni che l’anziano sperimenta nella sua quotidianità:
- la malattia, vissuta come un “tempo di prova” e soprattutto un’occasione per un viaggio interiore che mette in luce il senso dato alla vita fino a quel momento;
- la vicinanza della famiglia, considerata da sempre come il luogo spontaneamente delegato alla cura dell’ammalato e che ricopre un ruolo fondamentale nella vita degli ospiti.
- l’assistenza, il servizio di aiuto alle persone più deboli che richiede una adeguata formazione ma soprattutto una naturale predisposizione a seguire l’ammalato nel suo percorso, comprendendo le sue necessità materiali ed affettivo-emotive.
Le scene, nelle quali gli ospiti sono i protagonisti, descrivono semplici “scorci” di vita quotidiana, che li impegna nel lavoro di panettiere, di fruttivendolo e di esperte ricamatrici.
Nonostante la condizione di “fragilità” legata alla condizione di malattia, i nostri cari ospiti sono la testimonianza che la progettazione e la riabilitazione intesa nella “globalità della persona” rappresentano i canali principali da perseguire al fine di migliorare la qualità di vita dei nostri ospiti.